E’ inutile che ci giriamo intorno, la vita di noi tutti è cambiata e forse ancora non ce ne rendiamo bene conto.
E’ iniziata in sordina, con la notizia di un virus che dilagava dall’altra parte del mondo, e piano piano questo virus ha preso diversi mezzi di trasporto, ha deciso di farsi un veloce giro del mondo e in capo a meno di tre mesi è venuto a visitare tutti i paesi #dell’universomondo infettandoci uno dopo l’altro e lasciando una scia di morte e distruzione.
Ci ha rinchiusi tutti in casa, prima il paese dove è nato, poi la nostra bella Italia e piano piano tutti i paesi, uno dopo l’altro, partendo dall’Europa per dilagare piano piano ad est e ad ovest.
Ci hanno chiuso nelle nostre case, hanno limitato la nostra libertà, ci hanno messo in fila come pecoroni per una sporta di spesa, tutto in nome del bene comune, mentre c’era chi del bene comune se ne fregava. Hanno impedito ai figli di andare a dare l’ultimo saluto ai padri, hanno impedito ai genitori di sapere cosa ne sarebbe stato dei figli. Hanno deciso delle nostre vite, perchè qualcuno doveva pur farlo, hanno lottato per le nostre vite, facendo a loro volta delle vite allo stremo, lavorando e lottando per strappare più vite possibili a questo virus che pasteggiava in abbondanza portandosi via i nostri sogni e la speranza di una normalità che non sarebbe stata mai più la stessa.
Non so ancora cosa sarà di noi. Francamente vivo giorno dopo giorno, all’interno delle mura della mia casa, nella quale mi sento abbastanza sicura, almeno per ora. Ogni volta che sembriamo risollevarci c’è qualcuno che ci dice che va peggio, le immagini che vengono dal nord parlano attraverso urla di dolore, attraverso bare che non hanno spazio e morti che vorrebbero solo riposare in pace.
Le immagini della mia città sembrano venire da un futuro non-futuro post apocalittico e un pò distopico. Le strade deserte fanno a pugni con l’ordine delle macchine ben posteggiate, altrimenti sembrerebbe quasi di essere in un film di una qualche categoria cinematografica che ho sempre amato molto e che ora non riuscirei più a guardare.
Posso essere sincera? Vorrei indietro la mia vita, ma non com’era prima. E’ vero che il virus ci ha tolto tanto, certo vorrei poter andare a trovare mio padre ed abbracciare di nuovo, ho paura che non arrivi a vedere la fine di tutto questo, dall’alto dei suoi 89 anni e per questo privilegiato dal virus.
Certo mi piacerebbe poter guardare le persone negli occhi senza vedere paura e diffidenza e soprattutto mi piacerebbe vedergli la bocca, ora celata dietro le mascherine, per vedere se sorride. Mi piacerebbe più di tutto portare mio figlio a correre in un prato, senza doverlo costringere in un cortile di un palazzo per un’ora d’aria che sa ancora più di reclusione.
Ma tutto questo fa parte di una medaglia che ha due lati: il lato bello è quello del passare tempo con mio marito e mio figlio, del riscoprire l’armonia dello stare tutti insieme e del poter dedicare un pò di tempo anche a me, a quello che mi piace fare.
Ed è quello che questo virus mi ha donato: un pò di tempo per me stessa e per le mie passioni. Dovendo rimanere a casa, nel fine settimana, libera dal lavoro, posso dedicarmi alla mia cucina, tanto che ho cominciato anche a rimettere in forma il mio licoli e forse (e dico forse) quest’anno riuscirò anche a produrre qualche colomba.
Ed ecco quindi che per il terzo compleanno del Club del 27 sono andata spedita verso il tema degli impasti sfogliati e avrei voluto fare altro a dire il vero (e non è escluso che a breve farò i cruffin – la mia prima scelta – dal momento che devo ancora stare diverso tempo a casa come tutti) ma alla fine il tempo (che per me deve essere una costante) mi ha “costretta” nella scelta…e ho deciso di impastare e sfogliare (anche se in modo insolito) questi panini turchi: i katmer podaga.
KATMER PODAGA
per 16 panini
500 g farina 00
200 ml latte
100 ml olio di semi
15 g lievito di birra
1 albume
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di zucchero
tuorlo e latte per spennellare
50 g di burro fuso per spennellare i dischi
Impastate tutti gli ingredienti, tranne il burro.
Dividete l’impasto in otto palline dello stesso peso.
Fate riposare per 15 minuti. Trascorso questo tempo, stendete ogni pallina, formando otto dischi più o meno dello stesso diametro.
Spennellate ogni disco con il burro fuso, sovrapponendo i vari dischi man mano che li imburrate.
Una volta finito di imburrare tutti i dischi e una volta sovrapposti poneteli in frigorifero per circa una mezz’ora.
Trascorso il tempo di riposo in frigorifero, posizionate la “pila” di dischi sul piano di lavoro non infarinato e con l’aiuto del mattarello stendetela in un disco di circa 25 cm.
Rovesciate il disco di pasta e continuate a stenderlo fino a raggiungere le dimensioni di un disco di 50 cm circa.
Se durante queste operazioni il mattarello tendesse ad attaccarsi all’impasto, ungetelo con un pò di burro, ma non aggiungete assolutamente farina.
Dividete il disco in 16 triangoli uguali e stendeteli, in modo da allungarli prima di arrotolarli come si fa per i croissant.
Spennellateli con tuorlo sbattuto con un pò di latte e fate lievitare fino al raddoppio.
Cuocete a 200 °C in forno preriscaldato per circa 15 minuti.
La nostra vita non sarà più la stessa e spero che tutti noi apprezzeremo quello che ci circonda. Non conoscevo questi paninetti così particolari, soffici e delicati, mi hanno incuriosita. Un bascetto
Anche io spero che apprezzeremo tutti quello che ci circonda quando finalmente potremo riuscire a riveder le stelle…
Un abbraccio
Chiamiamolo evoluzione più che cambiamento, perche rendersi conto di tutto quello che ci sta succedendo ci farà imparare, almeno lo spero! Per esempio, questi KATMER PODAGA li conoscevo, li avevo fatto anche io nella tranche degli sfogliati, ma i tuoi sono di gran lunga più strepitosi!!!
le foto tolgono il fiatto e fanno venire una famme tremenda, complimenti!!!!
Grazie Mai, lo spero anche io e la penso come te <3
Che cosa stupenda, questi croissantini turchi, Claudia! e poi le tue foto mi fanno impazzire. Brava, brava, brava.
Grazie Biagio 🙂 Spero vada ancora bene li da te…
Sono bellissimi! E guardiamo avanti, forza! Un grosso abbraccio, sperando di poterti abbracciare presto realmente…
Lo spero anche io <3
complimentisissimi! stupendi questi panini e splendide le foto! bravissima
Grazie 🙂 Una delle poche cose belle di questo periodo è che ho più tempo anche per fare foto 🙂
Periodo difficile, ma ne usciremo.
Non conoscevo questa ricetta, me la segno perchè sembrano molto buoni!
Ne usciremo si, mi auguro cambiati e in meglio 🙂
Mio figlio li cerca ancora :)) hanno avuto un gran successo 🙂
Presente! Sono una del nord, di una città dove si piangono morti ogni giorno, dove siamo tutti divisi senza sapere cosa accadrà domani, con il suono delle sirene che mi rimarrà nelle orecchie per sempre. Non vedo mio figlio da Natale e non so quando avrò il piacere di riabbracciarlo.
Li ho fatti tempo fa anch’io e me ne sono innamorata.
Un abbraccio forte
E noi siamo fortunati rispetto a voi, vi abbraccio e piango insieme a voi. Credo che davvero nessuno di noi sarà più lo stesso dopo questo…e un pò me lo auguro perchè eravamo arrivati a livelli di inumanità veramente preoccupanti…
Foto bellissime come al solito, sei sempre molto brava ad immortalare le tue creazioni. Ho letto tanta tristezza nelle tue parole e un pochino di sconforto, del tutto legittimo. Ma io da inguaribile ottimista vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Lo so che non è facile, ieri sera è mancata una mia amica d’infanzia per colpa di questo brutto virus, una mia coetanea, e questo ha detto tutto, io sono ben al di sotto della media di età a rischio. un abbraccio virtuale.
Grazie mille cara, e se io mi sento triste e smarrita immagino come devi sentirti tu, dopo ieri sera.
E’ che sento di non avere il controllo e questo mi mette più paura di qualsiasi cosa abbia mai pensato di dover affrontare, o affrontato in vita mia…e il pensiero di non poter essere davvero di aiuto mi uccide. L’ottimismo fa parte anche della mia natura, ma questa volta credo che davvero siamo in presenza di qualcosa di davvero potente e che non ci rendiamo realmente conto di quanto tutto questo ci cambierà…e francamente spero e credo in meglio, perchè altrimenti davvero credo che non avremo imparato nulla <3
Sono bellissimi… pensa che io sto facendo più o meno la stessa ricetta che mi è stata passata per fare delle brioches “più facili” rispetto ai croissant … spero che mi vengano belli come i tuoi. Per il resto io non so più bene cosa pensare, vorrei solo che questa situazione ci insegni qualcosa di buono e che ci renda migliori. Un abbraccio
La pagnotta non si smentisce mai. Brava!
Sono troppo belli e le tue foto li mettono in giusto risalto! Un abbraccio