All’uva fragola sono legati alcuni dei ricordi più belli della mia infanzia: quando eravamo piccole ci ritrovavamo – insieme a un numero non ben precisato e variabile di giorno in giorno, ma sempre abbondante, di cugini – a passare l’estate nella casa in campagna. A giugno, complice la fine delle scuole, mio padre ci impacchettava insieme a parte della casa, e iniziava per noi la vacanza, per loro i tre mesi di pendolarismo tra la città e la campagna.
Ieri come oggi, non appena giunti a destinazione, dopo la salita d’ingresso, sulla sinistra, si estendeva la vigna, che ospitava, oltre alla comune uva da tavola e a quella da vino, anche alcuni preziosi (non solo per noi) vitigni di uva fragola, e quando quest’ultima finalmente era matura e potevamo mangiarla per noi era festa grande.
Purtroppo quei vitigni non ci sono più, ora rimane (più che rimane è stato piantato nuovamente) soltanto un giovane vitigno di uva fragola bianca che quest’anno ha tirato fuori dal cilindro un piccolo grappoletto che ci siamo spartiti in modo da poterne assaggiare tutti. Per contro, dove abita mia suocera c’è una parete intera di uva fragola molto prolifica, ed è a questa che quest’anno ho attinto per provare una ricetta che da tempo inseguivo: la gelatina di uva fragola. Ho preso spunto da questa ricetta di Elena di Saltando in padella, ricetta alla quale ho poi apportato alcune modifiche 🙂
Porzioni |
2 vasetti da 500 g
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- 400 g uva fragola succo e polpa
- 200 g zucchero semolato
- 1 bustina agar agar
Ingredienti
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- Dividere gli acini dal raspo dell'uva, lavarli accuratamente e metterli in una pentola capiente possibilmente a fondo spesso.
- Lasciate cuocere a fuoco moderato fino a quando tutti gli acini non saranno scoppiati. Spegnere e far raffreddare (anche non del tutto, l'importante è che non sia bollente).
- Utilizzando uno schiacciapatate ricavate dagli acini di uova fragola cotta succo e polpa.
- Mettere nella stessa pentola in cui avete cotto gli acini, il succo e la polpa dell'uva, lo zucchero e la bustina di agar agar. Lasciar bollire qualche minuto da quando il liquido raggiunge il bollore.
- Quando la gelatina è cotta invasarla in barattoli sterilizzati e farli raffreddare rovesciati (sul tappo) per creare il sottovuoto.
Nel mio caso da 877 g di chicchi di uva fragola ho ricavato 400 g di succo e polpa.
Per sterilizzare i barattoli potete utilizzare il microonde: lavando il barattolo e lasciandolo leggermente umido lo inserite nel microonde, azionate il microonde alla massima temperatura per 35-40 secondi. Estraete il barattolo ancora caldo dal microonde e riempitelo subito con la marmellata. Stessa cosa vale per i coperchi.
Altrimenti il metodo classico: mettete i barattoli senza coperchio in una pentola foderata di canovacci e riempitela d'acqua fino a quando non saranno completamente coperti i barattoli. Portate a ebollizione e lasciate "cuocere" per circa mezz'ora (dopo venti minuti unite i coperchi). Far poi raffreddare nella'acqua.
lisa fregosi says
Il prossimo anno la provo sicuramente, purtroppo mio marito è golosissimo e quella che mi avevano regalato di uva fragola se la sono mangiata tutta
lapagnottainnamorata says
A casa mia invece ne ho ancora parecchia:) Peccato la lontananza altrimenti te la donavo volentieri:)
Un bacio
Dai che bello!!! grazie di averla provata. Quest’anno purtroppo non sono riuscita a prepararla, invidio molto il tuo vasetto 🙂
E ce ne sono molti altri in dispensa….anche perchè mia suocera cambia casa e ho fatto appena in tempo a fare scorta di uva fragola 😀
Comunque, a parte gli scherzi, ottima!!!!
I coperchi nel microonde????
Si, i coperchi nel microonde!