Oggi si festeggia la Giornata Nazionale di Petronilla.
Ammetto la mia profonda ignoranza e vi dico che fino a qualche giorno fa non sapevo proprio chi fosse e purtroppo a causa della scarsità di tempo (non voglio tediarvi oltre con il solito argomento trito e ritrito), ne ho ora solo una vaga idea. Fortunatamente posso ovviare a questa mia lacuna grazie all’articolo sul sito del Calendario del Cibo Italiano (questo) in cui viene spiegato – e meglio di come possa mai fare io – chi era questa Petronilla, al secolo Amalia Moretti Foggia, che forse potremmo definire (come ho letto sul blog di Monica de La cucina di Monica) come una foodblogger antelitteram.
Ho però voluto nel mio piccolo spingermi un poco oltre, e vi propongo per questa giornata nazionale dedicata a Petronilla due ricette: i suoi Peperoni sott’olio e una ricetta della “Petronilla serba” ( il Djuvec ) come è stata definita nelle chiacchiere tra amiche che precedono la scelta e la realizzazione di questi contributi: Pata Markovic, che ha pubblicato nel 1939 un Libro di ricette che continua ad essere una sorta di Talismano (mi echeggia nelle orecchie il nostro Talismano della Felicità) per le donne serbe. Grazie mille a Marina del Blog Mademoiselle Marina per avercela fatta conoscere!
Se voleste avere in credenza, oltre i barattoli delle dolci marmellate e le bottiglie dei liquori prelibati (e di fabbrica casalinga tutti quanti) anche vasi ricolma dell’una di quelle promettenti leccornie che, nell’inverno, ci fanno tanto più gustare il lesso… eccomi oggi ad insegnarvi il modo di riporre e conservar sott’olio i grassi e carnosi peperoni grossi.
Se dunque voleste… (come ho voluto io, tosto che m’è giunto, dalla zia Caterina, il buon suggerimento) comperate 3-4 chili di peperoni; e sceglieteli molto grossi, sodi al tatto, scricchiolanti alla pressione, e variamente colorati in rosso scarlatto, in verde intenso, in giallo dorato.
Lavateli; asciugateli; spaccateli per il lungo; togliete ad ognuno il gambo ed il grosso torsolo sempre carico di semi appiattiti e bianchicci; e tagliateli tutti a lunghe listerelle, della larghezza di circa un dito traverso.
Pesate i peperoni così preparati.
Sono essi 3, 4 chili?
Mettete, allora, in una larga pignatta circa 2 litri di buon aceto; unite erbe aromatiche, cioè 6-7 foglie di alloro, un rametto di timo, un pezzetto (lungo circa un dito) di corteccia di cannella, e 6-7 chiodi di garofano.
Ponete la pignatta, con tutto il suo carico, a fuoco.
Tosto l’aceto bollirà, unite i peperoni preparati e rimestateli spesso, ma sempre adagio adagio, per non spaccarli ché sono sempre piuttosto fragili; lasciateli bollire per 10 minuti, e precisamente fino a che… pur sentendoli tuttora piuttosto duri al tocco, li avrete visti perdere la vivezza dei loro smaglianti colori.
Togliete allora dal fuoco la pignatta; dalla pignatta scolate i peperoni; e lasciateli poscia raffreddare.
Lavate per bene ed asciugate alla perfezione (meglio riscandandoli al forno) 1-2-3 vasi di vetro.
Colmateli con le listerelle cotte ravvicinandole ben bene fra di loro e disponendole a strati variamente colorati per dar, così, un aspetto che sappia di raffinata sciccheria, alla vostra provvista cucinaria.
Riempite i vasi con buon olio di oliva; chiudeteli, prima con carta oleata, poi con il loro tappo di sughero o di vetro smerigliato, infine con un cappuccio di carta strettamente rilegato; e riponeteli dentro la credenza.
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Questo, il suggerimento che m’è giunto; che ho seguito; che vi do.
Se è sicuro? – mi chiedete.
Ma… non vi ho detto che m’è venuto dalla zia Caterina? E vi par possibile che il consiglio di una zia che si chiama Caterina possa esser ” non sicuro “?
Seguitelo, dunque, a cuor tranquillo – così – come l’ho seguito io.
Porzioni |
2 vasetti da 250 ml
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- 2 peperoni uno rosso e uno giallo
- 500 ml aceto di vino bianco
- 1 lt acqua
- 3 foglie alloro
- 5 chiodi di garofano
- cannella qualche pezzetto di corteccia
- timo 1 rametto
- olio extravergine di oliva
Ingredienti
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- Lavate e private i peperoni del picciolo e dei filamenti e semi interni, quindi tagliateli a strisce non troppo sottili per il lungo.
- Mettete in una pentola l'acqua e l'aceto, le foglie di alloro, i chiodi di garofano, la cannella e il timo e portate ad ebollizione.
- Quando bolle mettetevi dentro i peperoni e lasciate cuocere per circa 10 minuti, mescolando con cautela ogni tanto (per non rompere i peperoni).
- Passati i dieci minuti scolate i peperoni e lasciateli raffreddare.
- Una volta raffreddati, versate un pò di olio extravergine di oliva nei vasetti sterilizzati, poi inserite i peperoni (alternando i colori in modo da dare un valore cromatico agli stessi) pressando leggermente con i polpastrelli, versate un pò di olio in modo che raggiunga ogni punto del vasetto fino a terminare i peperoni.
Porzioni |
4-6 persone
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- 2 cipollotti freschi
- 1 carota
- 1/2 melanzana
- 1 zucchina
- 1/2 peperone rosso
- 1/2 peperone giallo
- 1 spicchio aglio
- 2 patate
- passata di pomodoro
- 3 manciate riso
- 5 salsicce
- sale
- pepe
- olio extravergine di oliva
- origano
Ingredienti
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- Preparate tutte le verdure: lavate e tagliate finemente i cipollotti, a rondelle non troppo sottili la carota, spuntate e tagliate a tocchi non troppo sottili la zucchina e la melanzana. I peperoni a falde, e a tocchi le patate.
- In un tegame, che poi potrete mettere in forno, mettete a soffriggere i cipollotti, aggiungete carote e melanzane, salate, coprite e portate a metà cottura.
- Aggiungete quindi le altre verdure alle carote e alle melanzane, mescolate bene, aggiungete il riso, le salsicce private del budello e tagliate in pezzi, un bicchiere d'acqua cui avrete aggiunto tre cucchiai di passata di pomodoro. Aggiustate di sale e pepe. Aggiungete l'origano, un filo d'olio e coprite con carta argentata.
- Cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 30 minuti, poi scoprite e lasciate cuocere fino a quando non si asciuga - ma non completamente. Lasciar riposare almeno venti minuti prima di servire.
Questo è il mio contributo per il Calendario del cibo italiano nella giornata di Petronilla.
Marina says
Quante somiglianze fra le due donne! Il momento storico era uguale ed era quello che le ha unite senza saperlo…
lapagnottainnamorata says
Per questo mi è venuto di provare una ricetta di ognuna:) questa assonanza tra le due mi è saltata subito all’occhio:)
che bontà, che colori … invogliano proprio a provare
Sei stata bravissima, hai trovato il tempo per produrre due ricette, con ottimi risultati!
Ciao carissima i peperoni di Petronilla mi solluccherano assai, solo una conferma ..il sale non ci vuole? Bacioni
No sale, te lo confermo…. ma fossi in te proverei anche il djuvec….. è spettacolare:) bacini!!!! E cerchiamo di vederci presto!