Amo l’estate. Il calore del sole, i colori vividi, i versi degli insetti che mi fanno compagnia e mi riportano con i ricordi indietro nel tempo. Amo l’estate con tutte le sue verdure che la terra riversa direttamente nei nostri piatti: file e file di piante di zucchine, fagiolini, pomodori, melanzane che raccolgo dall’orto della casa in campagna di mio padre e metto direttamente in tavola con un rapido passaggio per la cucina. Tra tutti questi ortaggi quelle che sicuramente preferisco sono le melanzane, le mangerei in ogni modo: fritte, al forno, grigliate e poi condite con olio, menta, origano, sale e aceto, a funghetto, alla parmigiana e poi c’è lei, la regina delle mie estati al mare, la Pasta alla Norma.
Mio padre non ama il mare. Fosse per lui se ne starebbe nella casa in campagna tutta l’estate (come in effetti fa ora che sono troppo anziani per spostarsi), ma quando eravamo piccole ha “dovuto” sorbirsi le sue belle settimane di mare; mia madre invece lo adorava, lei era capace di stare ore in spiaggia, facendo lunghe passeggiate sul bagnasciuga, prendendo il sole con lo sguardo rivolto al mare oppure in compagnia di un buon libro. Durante la mia adolescenza aveva preso l’abitudine di prendersi una settimana per se, per godersi il mare insieme alle sue amiche, senza il pensiero del malessere che al marito provocava lo stare al mare e per un paio d’anni ha portato anche me: andavamo in un albergo sul mare a Santa Maria di Castellabate, in provincia di Salerno.
E li ho assaggiato per la prima volta questa ricca pasta fatta con melanzane fritte e formaggio filante, cotta in forno a mo di timballo: oggi so che non si tratta della ricetta della “vera” Pasta alla Norma, ma se chiudo gli occhi mi sembra ancora di sentirne il sapore.
Oggi per la Giornata della Pasta alla Norma, ne propongo una versione più leggera realizzata rielaborando gli ingredienti che l’hanno resa famosa.
Porzioni |
4 persone
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- 500 g pomodori ciliegino
- 2 spicchi aglio
- basilico un bel mazzetto
- olio extravergine di oliva
- 2 melanzane lunghe e nere se piccole, altrimenti ne basta una
- 320 g pasta di semola di grano duro per me paccheri
- 100 g ricotta salata grattugiata
Ingredienti
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- Lavate le melanzane ed intere come sono (con tutto il picciolo) cuocetele in forno a 180°C fino a quando non saranno morbide al tatto (non toccatele ovviamente, se provate ad infilzarle con i rebbi di una forchetta devono risultare estremamente cedevoli - e quindi cotte).
- Una volta cotte le melanzane, privatele della buccia e frullatene con un frullatore ad immersione la polpa. Tenete da parte.
- Passiamo ora alla preparazione del sugo. Si tratta di un semplice sugo di pomodori: portate a bollore una pentola piena d'acqua e quando l'acqua starà bollendo tuffatevi dentro i pomodorini. Lasciateli dentro l'acqua in ebollizione pochi secondi, quindi tirateli fuori con un mestolo forato e immergeteli immediatamente in una ciotola piena di acqua e ghiaccio.
- Eliminate la buccia dai pomodori - grazie al procedimento sopra descritto sarà un'operazione molto semplice da compiere.
- Una volta eliminata la buccia a tutti i pomodori, tagliateli a metà e tenete da parte.
- In una padella mettete a soffriggere i due spicchi di aglio con un giro di olio extravergine di oliva. Non appena l'aglio risulterà dorato aggiungete i pomodorini, salate e lasciate cuocere a fiamma vivace per non più di quindici minuti, girando spesso.
- Quando la cottura sarà quasi completata aggiungete il basilico fresco spezzettato con le mani (o a foglia intera come preferite).
- Lessate la pasta in abbondante acqua salata per il tempo riportato in confezione, condite con il sugo di pomodoro.
- Componete il piatto: sul fondo del piatto mettete un mestolo di purea di melanzane, sopra la pasta condita e completate con una grattugiata di ricotta salata e una foglia di basilico.
cristina galliti says
deliziosa questa versione light e molto elegante!!
lapagnottainnamorata says
Grazie ?