Eccomi qui a scrivere prima che tutte le emozioni provate nel corso dell’ultimo fine settimana perdano colore e brillantezza e che i più piccoli particolari si perdano per la strada dei ricordi.
Sono partita per Padova alle 9.15 di venerdi 23 novembre, dopo aver accompagnato il pargolo a scuola e con il cuore in gola per timore di perdere il treno che mi avrebbe portato a destinazione. Una veloce corsa in metro, il caos della stazione Termini in una mattina che solo per me aveva il sapore dell’ignoto e della “trasgressione” e i pochi gradini che separavano la banchina dal treno, che mi hanno trasformata da spettatore ad attore.
Il viaggio è stato rapido, in poco meno di tre ore mi sono ritrovata su un’altra banchina, con la mia valigia in mano, trotterellante verso l’albergo che Assindustria Venetocentro aveva prenotato per noi: un bellissimo albergo vicinissimo al centro, con stanze spaziose e molto confortevoli.
In meno di dieci minuti ero di nuovo fuori, senza valigia ma armata di piantina (rigorosamente cartacea) e pronta a sfruttare quel paio d’ore che mi ero voluta ritagliare quando avevo prenotato il treno così da riuscire a visitare un altro pezzettino d’Italia.
Sotto una pioggerella fastidiosa ho girovagato per un paio d’ore per il centro di Padova, scoprendo una città a misura d’uomo, piena di giovani e nel bel mezzo del fermento pre-natalizio.
Alle 15, puntuale, ero all’appuntamento con Lisa Fregosi che è giunta in mio soccorso e mi ha portato con lei alla sede della DIEFFE Accademia delle Professioni dove si sarebbe svolta la finale del Contest Talent for Food, al quale tutte e due avevamo partecipato, risultando io una delle tre finaliste, e lei la vincitrice della sezione fotografica del contest.
Una volta giunte a destinazione, sotto una pioggia torrenziale, siamo state accolte dai gentilissimi organizzatori che hanno fatto davvero di tutto per metterci a nostro agio, ma la tensione cominciava a farsi sentire, soprattutto tra noi finaliste che avremmo dovuto cucinare davanti alla giuria e a tante altre persone. Insieme a me si erano qualificate la calabrese Alessia Aloe che vive a Milano da anni e la bolognese Francesca Fughelli e non appena ci siamo conosciute ci siamo strette le une alle altre per farci coraggio e per confrontarci sulle possibili ricette che man mano che il tempo passava ci venivano in mente: questa è la cosa che più mi è piaciuta, pur non conoscendoci abbiamo familiarizzato subito e ci siamo ritrovate a fare squadra anche se fondamentalmente dovevamo “giocare” le une contro le altre.
Sui tavoli disposti lungo una delle pareti della sala erano esposti in bella mostra i vari prodotti che già conoscevamo perchè erano gli stessi che le generose 24 aziende avevano, ed hanno, messo a disposizione per cucinare ancora una volta; andando avanti e indietro alla ricerca di un’ispirazione che tardava a venire all’improvviso una folgorazione ispirata dalla cena della sera precedente: una pasta cotta nel vino rosso, ma la pasta ( i bigoli nobili offerti da Sgambaro Spa) non era arrivata per cui l’unica alternativa era la pasta di riso integrale (formato risoni) offerta da Dialcos SPA, a quel punto la ricetta è praticamente arrivata quasi da sola, aggiungendo la mostarda Lazzaris offerta da Luigi Lazzaris e Figlio e la robiola di capra della Perenzin Latteria srl.
Così, mentre la nostra Anna Maria Pellegrino, presidente dell’Associazione Italiana FoodBlogger presentava noi, il lavoro che era stato fatto e l’importanza del racconto emozionale anche nello scrivere di food, mentre Lisa Fregosi spiegava all’attento pubblico come scattare foto che riportassero odori e sapori anche attraverso un monitor o la carta stampata e Marica Bochicchio (la vincitrice della sezione video) spiegava come realizzare un video che trasmettesse il lavoro che ognuno di noi fa nel realizzare una ricetta per il blog…noi facevamo quello per cui eravamo li, che amiamo fare: cucinare.
Vi lascio di seguito la mia ricetta:
FINTO RISOTTO AL WILDBACHER E MOSTARDA DI FRUTTA
Per quattro persone:
- 1 cipolla dorata
- olio di girasole alto oleico biologico di Agricola Grains SPA
- 250 g di risoni di riso integrale di Dialcos SPA
- 1 bottiglia di Wildbacher di Col Sandago di Case Bianche
- 1 mazzetto di timo fresco
- granulato vegetale senza glutammato aggiunto di Bovis srl
- 50 g di robiola di capra bio di Perenzin Latteria srl
- 3 cucchiai di mostarda veneta con frutta candita naturale di Luigi Lazzaris e figlio
- fiori eduli di Francesco Barduca srl
Procedimento:
- Fate soffriggere a fuoco lento in una padella capiente la cipolla tritata con un giro di olio.
- Nel frattempo mettete a riscaldare un litro e mezzo di acqua e quando sarà calda aggiungete il brodo granulare secondo le indicazioni riportate sulla confezione.
- Quando il brodo è caldo aggiungete la quasi totalità della bottiglia di vino assaggiando e regolando l’ulteriore aggiunta di vino secondo il proprio gusto.
- Quando la cipolla sarà appassita versate la pasta di riso nella padella, fatela tostare e successivamente aggiungete un mestolo di brodo al vino, girate e continuate a cuocere come fosse un risotto avendo cura di aggiungere il liquido quando necessario.
- Quando il “risotto” risulta cotto, mantecate con la robiola fuori dal fuoco e disponete il riso nei piatti da portata.
- Mentre il riso cuoce, in un padellino a parte stemperate la parte cremosa della mostarda con un paio di cucchiai di brodo al vino e usatelo per decorare il piatto (aggiungetene meno di quanto non abbia fatto io perchè è stata la cosa che mi ha penalizzato), aggiungete pezzetti di frutta della mostarda, i fiori eduli e servite.
Una volta pronto il piatto l’ho portato al tavolo dei giudici (mi aspettavo mi venissero in mente scene da Masterchef, ma stranamente così non è stato) e dopo averlo presentato mi sono allontanata per lasciarli al loro arduo compito: assaggiare il mio e gli altri due che sono seguiti ed emettere il giudizio finale: al mio finto risotto è andato il terzo posto, ai Fagottini tra campi e boschi veneti di Alessia il secondo ed ovviamente ai Maltagliati alla bolognese con crema al Blu61, cipolle caramellate, funghi e caffè di Francesca il meritatissimo podio.
Andando a letto la sera, dopo una cena tra noi compagni di avventura vicino all’hotel, mi sono sentita appagata come non mi sentivo da tanto, un grazie di cuore a chi ha permesso tutto questo: ad AIFB – Associazione Italiana FoodBlogger, ad Assindustria Venetocentro, a DIEFFE Accademia delle Professioni, alle mie compagne di avventura: Lisa, Marica, Alessia e Francesca, alla mia famiglia che mi lascia vivere le mie passioni e a tutte le aziende che ci hanno offerto i loro prodotti!
Nei prossimi giorni un nuovo post vi porterà con noi alla scoperta di alcune delle realtà agroalimentari che avevamo conosciuto tramite i loro prodotti: il Molino Agugiaro e Figna e la Latteria Perenzin.
La foto del risotto è di Lisa Fregosi, le altre le ho reperite sul web, dalla pagina di Talent for Food, oltre alle mie ovviamente 🙂
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