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La pagnotta innamorata

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Vi racconto …… le mie estati :-) – Diario di viaggio parte 1 –

5 Settembre 2014

Un titolo criptico, per un blog di cucina.

Da cosa nasce questa mia voglia di raccontarvi le mie estati?  E perché estati, al plurale? cosa avranno di speciale queste mie estati da aver diritto ad un post riservato su un blog? … di cucina notate bene!

Questo post nasce dalle vostre richieste, vostre in senso lato, di tutte le persone che mi chiedono informazioni sulle mie vacanze non appena inizio a parlarne, nasce dall’operosità e dalla generosità di un popolo molto simile ma anche diverso da noi, dall’ospitalità delle persone che ci offrono la loro casa e le loro cose…insomma nasce dopo dieci anni di soggiorni in quell’ ameno paese che si chiama Ammoudia.

Ed ecco anche svelato il perché del titolo al plurale, sono dieci anni (tranne due anni con destinazione estiva USA e un’anno impossibilitati perché occupata a partorire) che veniamo in vacanza qui, e non accenniamo minimamente a stancarci.

In questi dieci anni sono cambiate molte cose, sono sorti nuovi edifici, si sono avvicendate persone, abbiamo cambiato anche noi modo di fare le vacanze dopo la nascita del vikingo…eppure la sensazione che provo ogni volta che alle sei del mattino circa ci ritroviamo a percorrere la strada di accesso al paese è sempre la stessa: la sensazione di star tornando a casa.

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Cominciamo con il collocare Ammoudia: innanzitutto non si trova su un’isola. Si trova sulla costa ionica, poco sotto Igoumenitza (primo punto di attracco greco per chi arriva dall’Italia) ad una cinquantina di km dal confine con l’Albania. La sua posizione geografica non la rende un posto ambito dal turismo straniero, ci si trovano per lo più greci, ed anche turisti dai paesi vicini, Albania, Bulgaria e via dicendo. Italiani per fortuna se ne trovano ancora pochi, normalmente l’italiano in grecia visita le isole, e i pochi che si avventurano sulla terra ferma si dirigono perso Parga e Syvota, due cittadine di cui parlerò più avanti. Ecco svelato il secondo motivo per cui amo andare in vacanza ad Ammoudia, non ci si trova il caos. In spiaggia viene ancora rispettato lo spazio interpersonale sotto l’ombrellone, e non ci si trova la calca di Ostia a Ferragosto. Il mare non si surriscalda per il quantitativo di corpi a mollo all’ora di punta, non c’è traffico in strada e non ci sono code per andare a mangiare qualcosa al ristorante. I prezzi sono più che modici (ombrellone, due lettini e due bibite 5 euro, fate voi…) e se vuoi la movida prendi la macchina ti fai quindici km e ne trovi quanta ne vuoi…

Come accennato prima le persone sono ospitali, ci è capitato più volte di svegliarci la mattina e trovare fuori dalla porta di casa questi:

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che sono stati prontamente così “trasformati” 🙂

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E di dover anche insegnare alla padrona di casa (cui avevi mandato un po’ di fiori fritti per farglieli saggiare) in che modo si preparano… Se si ha bisogno di fare una lavatrice (non tutti gli appartamenti ne sono provvisti, anzi a dire il vero ad oggi ne ho visto solo uno che lo era), non c’è che da chiedere, la mattina (come per i fiori) ti ritrovi i panni lavati sul tavolino fuori dalla porta di casa 🙂

Parlando del mare c’è da dire che non si tratta del solito mare greco che siamo abituati a vedere nelle immagini pubblicitarie. Non è quel blu che sfuma nella sabbia bianca che ci fa sognare i tropici, e questo è dovuto al fatto che la cittadina (e quindi il mare che la bagna) è circondata da due fiumi, i mitici Stige e Acheronte (non so se sono proprio quelli del mito, so che si chiamano così), che donano all’acqua un colorino che più che al blu tende al verde e una temperatura un pelino più rigida di quella che ci si aspetterebbe…ma l’acqua è comunque limpida e pulita ed entrarci dentro comunque un piacere dopo essere stato un pochino sotto il sole cocente 🙂

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Ci sono ovviamente anche altre spiagge. Quella che noi privilegiavamo, almeno fino allo scorso anno per motivi che tra poco scriverò, è Kerenza: una spiaggia libera, senza ombrelloni e lettini, paradiso e rifugio di campeggiatori e camperisti. Anche qui c’è un fiumiciattolo che con le sue acque gelide rende l’acqua del mare non proprio calda, ma essendo di dimensioni molto più ridotte dei due che circondano Ammoudia, le correnti di acqua fredda si sentono molto meno. Questo ed il fatto che sia comunque meno frequentata della spiaggia di Ammoudia (che già non lo è molto per i nostri standard) permette lo sviluppo (e la successiva coltura da parte nostra) di telline, vongole e fasolari…su questa spiaggia, con un pittoresco ponticello che serve ad accedervi superando le acque del fiume, sorge una taverna greca che prende il nome dal suo proprietario Laki, un cristo d’uomo alto e di corporatura massiccia, con una massa di capelli incolti, sempre col sorriso sulle labbra.

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Qui, a mio parere, si può gustare la miglior cucina greca (almeno in zona). Carni e pesci cotti sui bracieri posti all’aperto e curati direttamente la lui, una delle migliori Moussaka mai mangiate, uscite dalle mani della mamma di Laki, un calamaro fritto dal sapore e l’aspetto insolito, un’insalata greca conditissima ma freschissima, dei fagioli che a detta di mio marito sono ottimi (io non li mangio) e piatti di melanzane anche chiamato briami (in realtà il piatto è melanzane, patate, peperoni e cipolla il tutto stufato e condito in abbondanza) che non hanno eguali.

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Laki era la nostra oasi di pace a mezzogiorno, salivamo (per modo di dire) dalla spiaggia, ci mettevamo comodi sotto le fronde degli alberi, accarezzati dal venticello che qui non manca mai, con una bella birra ghiacciata davanti e mangiavamo, tavolate goliardiche di persone che si concludevano con un bicchierino di tzipouro (una specie di acquavite greca). Ora purtroppo tutto questo è solo un ricordo, perché al nostro arrivo quest’anno abbiamo trovato l’amara sorpresa che Laki ha lasciato in gestione il locale ad altre persone, e purtroppo le cose non sono minimamente più le stesse…quindi siamo stati solo un paio di volte a Kerenza, e non abbiamo nemmeno preso le telline (le foto che mostro delle telline e degli spaghetti con le telline sono foto di “repertorio” 😀 ). (Aggiornamento dell’estate 2015, per nostra gioia e gaudio, Laki è tornato a gestire la sua taverna sulla spiaggia, e a detta sua, dal prossimo anno sarà ancora più attivo – aggiornamento estate 2017: purtroppo Laki risulta disperso…all’estate 2018 per ulteriori aggiornamenti.)

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Le nostre vacanze non sono state solo fatte di mare in questi anni. La posizione di Ammoudia permette di visitare anche luoghi di interesse turistico, come Meteora, una famosa località turistica nei pressi della cittadina di Kalambava, nel nord della Grecia, dove dei 24 monasteri ortodossi, eretti con grossi sacrifici sulle falesie di arenaria che si ergono dal terreno ne restano solo sei. Il luogo è stato nominato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. I monasteri sono oggi visitabili, a costo di grossa fatica (per salire ai monasteri ci sono un  numero non meglio precisato di gradini da salire, solo uno è in quota…vi consiglio di visitare quello 🙂 )

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Altro luogo che abbiamo visitato è stato Delphi, importante sito archeologico che si estende sulle pendici del monte Parnaso, nella perifieria della Grecia centrale. Nei tempi antichi Delphi era la sede del più importante e venerato oracolo dei Dio Apollo: l’oracolo di Delfi. Ci sono i resti del tempio dedicato ad Apollo, del famoso teatro e dello stadio. Anche qui, procuratevi una bomboletta di ossigeno…soprattutto ad agosto con 35-36 gradi all’ombra ci vuole (sembra che per i greci se un sito archeologico non è in salita non è tale 🙂 ).

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Quest’anno invece ci siamo spinti più in là…siamo andati a trovare i miei suoceri che soggiornavano a Megara, vicino ad Atene, e quindi ci siamo trovati un pomeriggio a visitare il museo dell’Acropoli (per fortuna l’acropoli l’avevamo già visitata a suo tempo altrimenti non ero qui a scrivervi, perché se la temperatura altrove si aggira tra i 28-30 di Ammoudia e i 34-35 di Delphi, quindi più all’interno, ad Atene sembra di stare dentro ad una fornace rovente, tocca i 40 gradi), andando e tornando abbiamo attraversato il ponte di Rio-Antirio, siamo andati a vedere il tesoro di Atreo e il teatro di Epidauro e durante il soggiorno dai suoceri abbiamo visto anche un po’ di costa locale 🙂

Se siete interessati a visitare Atene, vi segnalo volentieri questa piccola guida della mia neo-amica Silvia, del blog Il mio quaderno di viaggio, con spunti interessanti per una visita rapida (e a temperature più umane :)) di questa splendida città e dei suoi tesori!

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Se vi è piaciuto questo “piccolo” excursus nelle mie vacanze qui trovate altri due articoli: Vi racconto le mie estati 🙂 Diario di viaggio parte 2 e Vi racconto le mie estati:-) Diario di viaggio parte 3.

 

 

 

in La mia cucina greca, Viaggi # Ammoudia, Grecia, Igoumenitza, Parga, Syvota, vacanze estive

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  1. Week End ad Atene: cosa vedere in 2 giorni – Il Mio Quaderno di Viaggio ha detto:
    4 Giugno 2016 alle 22:11

    […] autentica? Leggete dove la mia amica Claudia passa le sue estati, tra mare e buon cibo (cliccate qui), e sarete già pronti a […]

    Rispondi
  2. Della splendida Ischia e della marmellata fatta con i suoi limoni | La pagnotta innamorata ha detto:
    18 Luglio 2017 alle 17:59

    […] una meta sicura e veramente (ma veramente) low cost – meta della quale ho abbondantemente parlato qui…la scorsa estate invece non c’è stato modo, il capofamiglia ha iniziato a lavorare il 15 di […]

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Poi dice… che ci fai con l’abbattitore… ques Poi dice… che ci fai con l’abbattitore… questa ci faccio!!! Grazie a Claudia Maestri per il costante aiuto 🙂 in ogni momento e in ogni ora 😘
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