Alla fine, l’estate è arrivata.
Non si cura di quello che abbiamo vissuto: non la toccano la paura negli occhi delle persone, non la intenerisce la voglia di ricominciare degli esseri umani, non vede le mascherine che nascondono i sorrisi. Flaconi di gel igienizzante spuntano come fiori ad ogni angolo di strada e lei, impassibile, avanza.
Avanza portando con se voglia di normalità, voglia di uscite la sera con gli amici, cercando un refolo d’aria nelle serate torride, voglia di giornate al mare, giocando a racchettoni con gli amici. L’aria calda soffia sulla nostra pelle: ci siamo ritirati in casa coperti dai cappotti e ne siamo usciti indossando magliette dalle maniche corte.
I nostri bambini si sono ritrovati privati delle loro giostre proprio nel periodo in cui abitualmente iniziavano ad usarle, solo da poco i nastri di divieto d’accesso della municipale sono stati divelti, lasciando comunque le giostre prive delle risate e delle chiacchiere dei bambini, perchè le persone, soprattutto alcune, hanno ancora paura e le cose, forse, non torneranno mai come prima.
La paura ci ha bloccati. Abbiamo vissuto, ed in alcuni casi ancora viviamo, prigionieri di quello che è stato, dell’ineluttabilità, dell’ignoranza, della mancanza di speranza.
Proprio per questo ho deciso di partecipare a questo contest.
Chi mi conosce bene sa che il blog per me è una passione, non un lavoro, un impegno nei confronti di nessun altro se non di me stessa, ed ultimamente la mia vita ha virato verso la professione in modo piuttosto deciso (direi fortunatamente) per cui il tempo (e in questo caso direi purtroppo), da dedicare al blog, ai social e a tutto quello che gli ruota intorno (contest compresi) sarà messo in stand by.
Questo contest, però, ha qualcosa di diverso, nasce dalla voglia di rinascita della terra che più di tutte e più a lungo ha sofferto durante e a causa di questa Pandemia, la zona di Vò Euganeo, il primo paese diventato zona rossa in Italia a causa del Covid-19. Proposto da Erica Zampieri autrice del Blog Sapori e Dissapori come segnale di rinascita, come spinta per ridare slancio alle attività della zona che si occupano per la maggior parte di ristorazione e di vino, sponsorizzato dal Consorzio dei Vini dei Colli Euganei e proposto ad AIFB come media partner.
Il contest è stato sponsorizzato dal Consorzio dei Vini dei Colli Euganei, e ad ognuna delle blogger partecipanti è stata abbinata una Cantina. La cantina a me abbinata è La Tenuta Gambalonga, che mi ha omaggiato di due dei suoi prodotti più rappresentativi: Jelmo – Colli Euganei Fior d’Arancio Secco D.O.C.G. e Fior D’Arancio – Spumante D.O.C.G. Colli Euganei.
Jelmo prende il nome da nonno Guglielmo, pilastro importante dell’azienda di famiglia.
Vino secco, 100% Moscato Giallo, dal profumo intenso e fruttato.
Il Fior D’Arancio è uno spumante dolce, 100% Moscato Giallo, dal profumo intensamente aromatico.
Tutti e due i vini mi hanno colpito per il sentore fruttato avvertito non appena aperte le bottiglie. Il tema del contest era un pasto da consumare all’aperto, proprio per la voglia di evasione dopo i lunghi mesi passati in lockdown, quindi un pic nic, un aperitivo, un pranzo/cena all’aperto. Tutte le idee che mi venivano mi sembravano banali o non appropriate, fino a quando non ho pensato di decontestualizzare proprio il vino e trasformarlo in un qualcosa di completamente diverso dalla sua forma originaria. Con il Fior D’Arancio l’operazione ha avuto più successo, con lo Jelmo meno, ma in tutti e due i casi il sentore che il vino ha lasciato nelle note di gusto della pietanza è stato ben riconoscibile, assolutamente “azzeccato”.
Ho utilizzato lo Jelmo per cuocere i cipollotti di Tropea con cui poi ho fatto un pane e con il Fior D’Arancio ho fatto una gelatina di spumante da abbinare a formaggi stagionati dal gusto piuttosto forte.
PANE ALLE CIPOLLE E RIGATINO TOSCANO
per una pagnottina
530 g di farina per pane (proteine 13 g)
270 ml acqua
90 g licoli rinfrescato e quasi al collasso
2 cipollotti di Tropea non troppo piccoli
1 bicchiere di Jelmo
100 g rigatino (pancetta) toscana in petali
12 g sale
15 g burro
5 g malto
Tagliate finemente la cipolla e mettetela ad appassire in una padella a fuoco vivace con il burro, sfumate con lo Jelmo e quando il vino sarà evaporato abbassate la fiamma e fate cuocere fino a quando le cipolle non saranno morbide e traslucide.
Quando le cipolle saranno cotte, trasferitele in un piatto e nella stessa padella aggiungete il rigatino e fatelo cuocere a fiamma viva senza aggiungere grassi, fino a quando non sarà ben croccante.
Trasferite su un piatto foderato di carta assorbente e lasciate freddare.
Setacciate insieme malto e farina e mettetela nella ciotola della planetaria, aggiungete il licoli, quasi tutta l’acqua e iniziate ad impastare.
Quando l’impasto è quasi formato aggiungete il resto dell’acqua e il sale, continuate ad impastare fino a quando l’impasto non sarà incordato, ed otterrete un impasto liscio ed omogeneo e piuttosto elastico.
Aggiungete le cipolle e il rigatino e impastate giusto che poco che serve a inglobarle all’interno dell’Impasto.
Fate una serie di pieghe a tre, quindi fate riposare per 30 minuti, ripetete nuovamente il giro di pieghe a tre e fate nuovamente riposare per 30 minuti, quindi una terza piega con una sosta di un paio d’ore.
Formate il pane facendo un filoncino, quindi mettetelo in un cestino foderato di carta forno spolverata di semola e mettete in frigo coperto per almeno 12 ore (io lo metto la sera per la mattina).
La mattina dopo scaldate il forno a 250 °C con la pentola per la cottura del pane dentro, quando il forno sarà arrivato a temperatura, tirate il pane fuori del frigo, toglietelo dallo stampo rovesciandolo su un foglio di carta forno, incidetelo secondo la vostra fantasia, spolveratelo se necessario di altra semola, quindi inseritelo all’interno della pentola abbassando la temperatura a 200 °C.
Cuocete per mezz’ora coperto a 200 °C, quindi togliete il coperchio e cuocete per altri 30 minuti.
Trascorsi i quali togliete il pane dalla pentola e posizionatelo sulla griglia del forno e fate asciugare a 140 °C per 20 minuti.
Sfornate il pane e posizionatelo in verticale facendolo asciugare completamente.
GELATINA DI FIOR D’ARANCIO
40 g pectina 2:1
200 g zucchero semolato
400 cc di Fior D’Arancio
In una ciotola miscelate pectina e zucchero, quindi versate lo spumante e mescolate.
Trasferite in una pentola, mettete su fuoco e portate a bollore. Fate sobollire per 3 minuti.
Invasate e lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Sterilizzate o conservate in frigo.
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