Quando è uscita la sessantesima sfida MTC io ero in un letto d’ospedale reduce da un intervento programmato. Ero stata operata il giorno precedente l’uscita del post della sfida, quindi quando l’ho letto ero ancora avvolta dai fumi dell’anestesia (per dirla in parole povere ero ancora rimbambita) ma una cosa mi è stata subito chiara: dove diavolo avrei trovato un fil rouge che non fosse banale e scontato?
Non so perchè questa volta è stato così importante per me cercare,almeno per una volta di dimostrare un filo di creatività in più rispetto alla mia (bassissima) media: parliamoci chiaro, sono una persona che sa eseguire abbastanza bene, ma manco di creatività e non solo in campo culinario…questa volta però volevo cercare di elevarmi un pochino rispetto al mio solito….(non tanto eh, una decina di centimetri 😀 )
Mi è giunta inaspettatamente e senza saperlo in aiuto mia sorella. Alla mia richiesta di un libro da poter leggere perchè avevo già terminato in un paio di giorni le scorte che avevo portato con me, si presenta a sorpresa con il libro La Maga delle Spezie di Chitra Banerjee Divakaruni. E l’illuminazione mi giunge quando inizio a leggerlo: quello sarebbe stato il fil rouge delle mie tapas, avrei collegato ogni tapas ad una spezia di cui si parla nel libro (scegliendone ovviamente tre quante le tapas richieste) e ovviamente essendo le spezie indiane e l’autrice del libro indiano…insomma essendo praticamente tutto permeato di India, le tapas non potevano che essere piatti indiani adattati al mondo delle Tapas Spagnole.
Quindi grazie a Mai Esteve del blog Il Colore della Curcuma, bravissima vincitrice della sfida #59 e autrice della #60 e grazie a tutto lo staff MTC perchè mi avete dato modo di superare un pochino i limiti che solitamente mi autoimpongo e di dimostrare a me stessa che di un pò di creatività sono dotata anche io 🙂
Porzioni |
25 g vasetto
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- 1 cucchiaio pepe nero
- 1 cucchiaio semi di coriandolo
- 1 cucchiaio cumino
- 1/2 cucchiaino cannella
- la punta di un cucchiaino noce moscata
- 1/2 cucchiaino chiodi di garofano
- 1 bacca cardamomo nero
- 5 bacche cardamomo verde
Ingredienti
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- Ponete tutte le spezie nel mortaio e pestate leggermente con il pestello per rompere le bacche di cardamomo verde. Con l’aiuto di un coltellino grattate i piccoli semi neri e profumati ed eliminate le capsule verdi.
- Pestate alacremente fino a raggiungere la consistenza di una polvere appena grossolana. Se utilizzate un macinino del caffè o un blender occupatevi preventivamente di svuotare le bacche di cardamomo verde.
Per la ricetta mi sono lasciata ispirare da qui
Porzioni |
4 persone
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- 500 g pelati
- 250 ml panna fresca
- coriandolo fresco tritato
- sale e pepe q.b.
- 2 cucchiaini cumino
- 2 cucchiaini paprika
- 1 peperoncino piccolo
- 40 g ghee (burro chirificato)
- 2 spicchi aglio
- 500 g petto di pollo
- 70 ml yogurt bianco intero
- 1 cucchiaio garam masala
- 1 cucchiaino paprika
- 1/2 cucchiaino sale
- pepe
- 2 cucchiai concentrato di pomodoro
- 1/2 cucchiaino coriandolo
- 450 g farina 00
- 250 g yogurt bianco intero
- 180 ml latte tiepido
- 60 ml acqua tiepida
- 1 cubetto lievito di birra fresco
- 1 cucchiaino bicarbonato
- 1 cucchaino zucchero
- aglio e coriandolo fresco
- olio extravergine di oliva
- sale
Ingredienti
per il Tikka Masala
per il Pollo Tandoori
Per il pane naan
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- In una ciotola capiente mettete lo yogurt, il garam masala, il pepe nero, la paprika, il sale, il concentrato di pomodoro e il coriandolo. Mescolate bene e aggiungetevi il pollo tagliato a tocchetti. Massaggiatelo con cura in modo che la salsa penetri nella polpa.
- Sigillate la ciotola con la pellicola per alimenti e lasciate marinare in frigorifero per circa 2 ore.
- Preriscaldate il forno a 230°C e foderate una teglia con carta forno. Poggiate con cura i tocchetti di pollo marinato sulla teglia lasciando spazio tra l'una e l'altra: cuocete fino a quando non risultino ben cotti dentro e dorati fuori (l'operazione dovrebbe richiedere circa 10 minuti). Mettete da parte.
- Sciogliete il ghee in una padella capiente, una volta caldo aggiungete l'aglio e il peperoncino tritati: lasciate soffriggere per un paio di minuti a fuoco dolce, poi aggiungete il cumino, la paprika, salate, pepate e lasciate sul fuoco per qualche secondo.
- Aggiungete i pelati e la panna (se volete potete sostituire con yogurt greco) e lasciate cuocere dolcemente per circa 15 minuti a fuoco basso. Mescolate spesso in modo che non attacchi.
- Tuffate i pezzetti di pollo tandoori nella salsa, mescolate bene e cuocete coperto per circa 5-6 minuti.
- Sciogliete il cubetto di lievito nell'acqua tiepida e versarlo nella farina.
- Aggiungete il latte tiepido, lo yogurt, il biacarbonato e lo zucchero e impastare il tutto fino ad ottenere un composto molto morbido ed omogeneo.
- Mettere il contenitore scelto per la lievitazione del pane Naan sotto acqua corrente molto calda per riscaldarlo in modo da agevolare il processo di lievitazione: asciugarlo e metterci dentro l'impasto.
- Coprire con pellicola trasparente e lasciar lievitare per circa un'ora.
- Passato il tempo dividere l'impasto in 8 parti, stenderle delicatamente con le mani dandogli una forma irregolare.
- Scaldare una padella antiaderente: con un pennellino ungere il lato del naan che deve essere messo a contatto con la padella e cuocerlo per due minuti. Nel frattempo ungere anche l'altro lato del naan, aggiungere l'aglio e il coriandolo, girare e cuocere per altri due minuti dall'altra parte.
- Prendere una sfoglia di pane naan, mettere al centro alcuni tocchetti di chicken tikka masala, arrotolare tipo cannolo e servire caldo.
Se non avete il burro chiarificato potete sostituire con l'olio d'oliva.
Per il Pane Naan mi sono lasciata ispirare da questa ricetta che ho trovato perfetta, mentre per il chicken tikka masala ho fatto un mix tra questa e questa, dal momento che non sapevo come fare il Pollo Tandoori senza Tandoori 😀
Porzioni |
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- 260 g farina 00
- 5 g sale
- 30 ml olio o ghee (burro chierificato)
- 240 ml acqua
- olio di arachidi per friggere
- 100 g patate lessate e tagliate a cubetti
- 70 g piselli cotti
- 70 g cipolla gialla a cubetti
- 10 g zenzero fresco tritato
- 10 g aglio tritato
- 2 peperoncini verdi piccanti tritati
- 5 g coriandolo tritato o semi di cumino
- un pizzico curcuma
- un pizzico garam masala
- 30 ml olio o ghee
- sale
Ingredienti
per la pasta
per il ripieno
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- In una ciotola setacciate la farina con il sale, aggiungete poi il ghee (burro chiarificato) o l'olio ed incorporatelo con le dita fino a quando tutta la farina non è entrata in contatto con il ghee (o l'olio) e la pasta inizia a prendere forma: il tutto dovrebbe essere piuttosto asciutto e sabbioso.
- Aggiungete 75 ml di acqua fino a che la pasta non raggiunga una consistenza soffice e modellabile, ma non umida. Se necessario aggiungere altra acqua.
- Togliete il composto dalla ciotola e impastatelo sul piano di lavoro per circa 4 minuti, fino a quando non diventa liscio e lucido.
- Lasciate riposare l'impasto per circa mezz'ora, coperto con pellicola per alimenti
- In una pentola capiente scaldate il ghee a fuoco medio-alto fino a che non è molto caldo.
- Tostate nel ghee i semi di cumino per circa 30 secondi, fino a quando l'aroma non avrà permeato tutta la cucina e non cominceranno a rompersi.
- Aggiungete cipolle e zenzero: rosolarli per circa 5 minuti con il cumino (o comunque fino a quando la cipolla non sarà trasparente).
- Incorporate aglio, peperoncino, curcuma, sale e garam masala. Rosolateli per un minuto prima di aggiungerli al composto.
- Versate patate e piselli nella pentola e mescolate fino a quando le patate diventano asciutte: ci vorranno circa 3 minuti. Mescolate schiacciando il composto con delicatezza.
- Togliete il composto dal fuoco e lasciate raffreddare.
- Dopo la mezz'ora di riposo, dividete l'impasto in 8 parti uguali.
- Modellate ogni porzione di impasto in un chapati: formate con l'aiuto del mattarello dei dischi con un diametro di circa 15 cm per poi dividerli a metà.
- Farcite e piegate le Samosa: mettete due cucchiaini di ripieno al centro di ogni mezzo disco di chapati e riunite gli angoli per formare un "raviolo conico". Sigillate i bordi con cura usando poca acqua. Ripeti la procedura fino a che non avrete finito tutti i chapati e tutto il ripieno.
- Versate abbondante olio di arachidi all'interno di una pentola con i bordi alti e scaldarlo fino a quando non raggiungerà i 190°C.
- Friggete le Samosa mettendone 3-4 pezzi nell'olio e cuocerle per circa 10 minuti o fino a quando il chapati esterno diventerà dorato su entrambi i lati. Servite le Samosa ancora molto calde.
Il Chapati è un pane tipico della cucina indiana, costituisce un cibo di base per molte regioni dell'Asia meridionale, e particolarmente nel nord del subcontinente. È prodotto a partire da un impasto di farina integrale, acqua e sale, che viene schiacciato fino a formare una pizza del diametro di circa 12 centimetri e poi cotto su una piastra asciutta e molto calda, su entrambi i lati.
Il chapati viene in genere servito con dal cotto (zuppa di lenticchie) o verdure spesso accompagnate da spezie (come il curry indiano), e viene usato per ripulire il piatto di ogni avanzo di cibo. (fonte Wikipedia)
Per le Samosa ho tratto ispirazione qui.
Porzioni |
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- 1 patata grande
- 1/2 tazza mais
- 1 cipolla media
- 1 peperone
- 1 mazzo spinaci novelli o rucola
- 2 cucchiaini coriandolo
- 1,5 tazza farina di ceci
- 3 cucchiai farina 00
- 1 cucchiaino peperoncino fresco tritato
- 1 cucchiaio succo limone
- 1 cucchiaio bicarbonato
- olio di semi di arachidi per friggere
- 1 bicchiere acqua frizzante ghiacciata
- 2 cucchiai garam masala
Ingredienti
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- Lessate la patata e tagliate a cubetti il peperone privato di semi e filamenti interni.
- Sgocciolate il mais e tagliate a pezzi grossolani la cipolla. Pulite le foglie di spinaci novelli (o di rucola) e togliete i gambi.
- Preparate la pastella versando in un'ampia ciotola la farina di ceci e la farina 00, unite l'acqua frizzante ghiacciata, il bicarbonato, il peperoncino, il succo di limone e le spezie. Infine aggiungete le verdure.
- Mescolate energicamente. Scaldate l'olio e una volta raggiuntala temperatura (190°C), prelevate il composto con l'aiuto di un cucchiaio e friggete fino a doratura. Servite calde o tiepide. Infilzate a due a due in uno stecchino intervallando con foglie di rucola e pezzi di peperone e servire.
Con queste Tapas partecipo alla sfida nr. 60 dell’MTC
Sai la fantasia non è nemmeno il mio forte e mai come in questa sfida mi sembra ridotta al lumicino, tu però hai interpretato benissimo la sfida e tue tapas profumano ed inebriano
Mi incuriosisce molto anche il libro che metto nella lista di quelli da leggere
Brava ciao Manu
Per mettere insieme cucina indiana e tapas di creatività ne serve tanta 😛 Io ho già l’acquolina, le trovo fantastiche!
Ho letto la maga delle spezie e mi è pure piaciuto, nonostante l’alta improbabilità delle situazioni. 🙂
Bella quindi l’idea di usare le spezie come fil rouge e buone le tue tre preparazioni!
E hai visto che all’MTChallenge piano piano si comincia a diventare creativi? 😉
Visto che ne avevamo parlato del libro, mi ha fatto piacere vedere queste tue creazioni.
Sei stata bravissima!
Un abbraccio
Grazie mille Lisa…il libro mi è piaciuto moltissimo anche se ci ho messo un pò a entrare nella forma narrativa, ma potrebbe essere stata anche il mix di farmaci che prendevo in clinica 😀 a breve vengo a sbirciare le tue tapas della nostalgia…Bacio
Adesso non hai scusa, non lo puoi dire più che non sei creativa!
Questo più che un fil rouge è un fil di spezie, dosate molto bene e con dei abbinamenti coerenti tra se. Potresti chiamarle la magia de las tapas… Pure io ho letto quel libro molti anni fa, ancora non ero in Italia, perciò ce l’ho in castigliano, “La Señora de las especias” e ricordo che nella copertina cera come sfondo la curcuma e qualche cardamomo qua e là, credo che fu proprio la copertina a convincermi a prenderlo ma poi mi diverti leggendolo e mi diede la conferma che le specie usate in modo corretto era tutt’altra cosa!
Perciò hai fatto benissimo a fare una ricerca e prepararti il tuo gara masala, perché così pian piano ne farai quello a tua misura e piacere, il bello delle spezie è anche quello, la magia nel saper dosarle. Perciò i miei complimenti!
Complimenti per il tuo Chicken Tikka Masala, per le tue samosa e per il tuo pakora di verdure, stupendi tutti!!!!!
besos!
Grazie mille Mai, e grazie anche perchè nonostante il mio fil rouge sia stato a base di spezie…mi hai riportato alla mente alcuni dei miei soggiorni spagnoli in cui le cene a base di tapas con mia sorella la facevano da padrona:D Un abbraccio!
Ciao. Ho letto anche io il libro affascinante che ti ha ispirato. Sei stata bravissima !
Grazie mille Katia 🙂
qui a Singapore vivo sopra Little India, la comunita’ indiana piu’ numerosa al di fuori della patria- e la seconda comunita’ a Singapore, dopo quella cinese. praticamente, quanche milionata di indiani 🙂 che hanno mantenuto intatte le loro tradizioni, in certi casi preservando riti che in India non ci sono piu’. Oggi, poi, e’ il giorno del Deepavali, la festa delle luci, un equivalente del nostro Natale, per la preparazione, l’attesa, l’atmosfera di festa che lo caratterizza. E ogni giorno e’ buono per mangiare indiano e scoprire qualcosa di piu’ di questa cucina che adoravo gia’ prima di trasferirmi qui e che oggi sto imparando a poco a poco a conoscere.
E qui, aggancio subito i miei complimenti, per la precisione delle ricette. Si intuisce con facilita’ uno studio attento e puntuale di tutte le preparazioni, eseguite oltretutto alla perfezione. Sul Tekka Masala, non e’ obbligatorio avere il tandoori. Esisono versioni con e versioni senza, esattamente come tanti altri piatti che non nascono nel tandoori e solo dopo vengono preparati cosi. Paradossalmente, e’ il naan che andrebbe cotto li dentro (e difatti, qui nessuno lo prepara in casa, a meno di non avere il forno) 🙂 ma, al di la’ di questi dettagli, tutto quello che vedo, dall’ispirazione alle ricette, mi piace davvero. E pure tanto.
Una delle tue prove migliori. Bravissima!
Grazie mille Alessandra. Non nego che appena letto il tuo commento (oltretutto in un momento favorevolissimo, stavo partendo per una mini vacanza) mi sono quasi venute le lacrime agli occhi: è questo che voglio fare, studiare, perché solo conoscendo a fondo qualcosa poi si può andare avanti ed approfondire. E’ questo che mi è stato insegnato nella mia breve vita ed è con questo spirito che vivo (e non solo in cucina). Grazie a te e all’MTC!