Come mi capita frequentemente, nel mio ramingare nella rete per cercare qualche ricetta interessante, mi sono imbattuta in una foto che mi ha folgorata. Questa volta a dire il vero ero su uno dei tanti gruppi Facebook di cucina che frequento, e questa foto mi ha folgorata, così come spesso faccio ho fatto delle foto dello schermo per salvare la ricetta e me ne sono dimenticata 🙂
Un paio di giorni fa mi sono recapitate sotto mano quelle foto, e leggendo meglio mi sono resa conto che era un pane sardo…sono quindi andata a cercare altre ricette in internet e quello che ne è uscito fuori è la contaminazione della ricetta originale con spunti presi da qui.
Il risultato è un pane fantastico, in grado di reggere fino a 3 giorni dalla cottura come se fosse stato appena sfornato (più o meno 🙂 ) guardando le ricette in internet mi sono resa conto che avrei dovuto intagliarlo per formare delle decorazioni, ma non essendo in grado sono rimasta sul semplice 😀
Ingredienti:
- 1 kg di semola rimacinata di grano duro
- 200 gr farina Petra 1
- 600 gr acqua tiepida
- 250 gr di pasta madre
- 22/25 gr sale
- 2 cucchiaini di zucchero
Procedimento:
La sera prima di procedere con l’impasto rinfrescare la pasta madre, prelevarne 250 gr e lasciare fuori dal frigo tutta la notte.
La mattina dopo mischiare le due farine con lo zucchero, sciogliere il lievito madre con un po’ di acqua presa dal totale ed aggiungervi le farine. Iniziare ad impastare usando il gancio e versando a filo l’acqua. Impastare per circa 10 minuti, poi mettere il sale e impastare per altri 10 minuti. Far riposare per 15 minuti nella ciotola della planetaria coperta con pellicola. Impastare poi per altri 10 minuti. L’impasto deve risultare liscio e non appiccicoso.
Rovesciare l’impasto su un piano leggermente infarinato, formate una palla e lasciate lievitare per un paio d’ore, trascorse le quali si stende l’impasto e si ripiega su se stesso. Tagliarlo poi in varie pezzature (io ho fatto di testa mia, facendo pezzature di diverse grandezze), intagliare nel modo che si preferisce e poi mettere le varie forme a lievitare su un canovaccio infarinato di semola e coperte con pellicola per alimenti in modo che non si secchino.
Attendere il raddoppio (circa 4 ore) e poi cuocere in forno statico preriscaldato al massimo per i primi 20 minuti, poi abbassare a 170° fino a fine cottura (circa 30 minuti).
Una volta cotto (è cotto se bussando sotto al pane suona a vuoto), togliere dal forno e far raffreddare su una gratella.
luciano says
Il pane coccoi sardo, non è certamente quello della foto.Sembra solamente un pezzo di pasta arrotolata con dei tagli (anche bruti).
Claudia Primavera says
Grazie del tuo commento, fa sempre piacere avere qualcuno da cui poter imparare, per cui se hai dei suggerimenti da darmi sono qui. Il tono del tuo msg ovviamente non mi è piaciuto, e mi fa anche capire che forse hai visto le foto e ti sei fermato li, se avessi letto il preambolo alla ricetta, avresti visto che ammetto di non essere in grado di replicare la maestria degli intagli che ho visto in giro per cui non ho nemmeno voluto provare a farlo, e ti dirò di più, se lo avessi fatto allora si che avrei creato un falso storico (se ti intendi un po’ di restauro puoi capire di cosa parlo). Per il resto la ricetta non è mia, non nascondo i miei limiti e vado avanti…fiera comunque di aver creato qualcosa che ha soddisfatto me e le persone che lo hanno gustato (tra cui mio cognato che sardo lo è), lascio a chi lo sa fare meglio di me la realizzazione del “vero” cocco sardo…e per accontentare i precisini come te, cambio il titolo al post, così forse sarai placato! Buona vita! Claudia