Questo è un post nato un pò di getto. Figlio delle circostanze e un pò del caso…sono i post migliori, quelli più veri e sentiti…forse sarebbe stato meglio scriverlo ieri sera, quando l’ispirazione era sicuramente più viva (oggi è un pò minata dai salti sul divano di Leonardo) ma ieri sera ero impegnata a far da divano a un figlio in pieno febbrone. Oggi andrà bene.
Un paio di giorni fa Leonardo era steso sul divano, erano le sette di sera, avevamo passato il pomeriggio insieme, giocato come sempre, e lui era lo stesso di sempre. Questo per dire che non avevo idea di cosa si sarebbe abbattuto di li a pochi minuti sulla mia testa: lo accarezzo e lo sento caldo, con non molta convinzione (mi ha fregato altre volte, caldo che sembrava avere 40 di febbre e il termometro che segnava 36) vado a prendere il suddetto termometro. Gli misuro la febbre 37.3. Guardo mio marito e impreco a mezza bocca. Lavoro saltato per il giorno dopo. Dopo una mezz’ora rimisuro la febbre: 38.5 e così via in un escalation che mi porta a dargli la tachipirina alle 2 del mattino con febbre quasi a 40.
Ora per la maggior parte delle mamme questa sarà la normalità, nel nostro caso non lo è: Leonardo non si ammala mai. L’ultima volta che ha avuto febbre alta (39) risale a più di due anni e mezzo fa, e se consideriamo che parliamo di un bambino che fa cinque anni ad agosto…parliamo di nemmeno metà della sua vita 🙂
Il giorno dopo chiamo la pediatra, che mi dice di alternare tachipirina e nurofen e che se la febbre non si abbassa sarà il caso di fare ulteriori accertamenti…dopo pranzo (il mio perchè lui è ovviamente digiuno dalla sera prima) gli do il nurofen e li accade il “miracolo”. Non so cosa ci sia nel suddetto farmaco, so che la febbre gli passa dal quasi 40 delle due al 37 a sfiorare delle tre quando arriva la zia che me lo tiene mentre io vado a prendere le uova per fare i muffin.
Qui inizia la storia di questi muffin: sono sempre stata restia nel fare qualcosa in cucina con lui perchè è un incredibile pasticcione, ed io non tollero il disordine in cucina…ma questa volta lo avevo visto così abbattuto che avevo pensato che magari la prospettiva di fare i muffin con la mamma lo avrebbe risollevato. Gli chiedo come vuole fare i muffin, con le uova ormai al sicuro nel frigo e lui mi risponde con la sua vocina “vaniglia e cioccolato“, mi metto quindi alla ricerca di una ricetta di muffin da adattare e ne trovo una nel libro New York Le ricette di culto, di Marc Grossman, che credo di poter adattare: quindi dai Lemon Poppy Muffin siamo arrivati ai Muffin di Leonardo e – come ha tenuto a specificare lui – della mamma 🙂
Porzioni |
12 muffin
|
- 320 g farina 00
- 1/2 cucchiaino sale
- 2 cucchiaini lievito
- 1 cucchiaino essenza di vaniglia
- 150 g zucchero
- 125 g burro fuso
- 2 uova
- 250 ml yogurt bianco intero
- 2 cucchiai cacao amaro in polvere
- gocce di cioccolato
Ingredienti
|
|
- Scaldate il forno a 180°C.
- Mescolate tutti gli ingredienti secchi: farina, sale e lievito.
- Sbattete insieme gli ingredienti della preparazione umida: zucchero, burro fuso, uova, yogurt ed essenza di vaniglia.
- Unire gli ingredienti secchi agli ingredienti umidi avendo cura di non mescolare eccessivamente.
- Mettete i pirottini di carta nella teglia per muffin e distribuite un cucchiaio di impasto per ogni pirottino.
- Mettete il cacao amaro nell'impasto rimanente e amalgamate bene. Distribuite poi sopra l'impasto bianco fino ad esaurimento dell'impasto.
- Distribuite sopra ogni muffin le gocce di cioccolato e cuocete per circa 25 minuti o comunque fino a quando se inserite uno stuzzicadenti nel muffin questo non ne esce pulito.
- Sfornate e lasciate raffreddare bene prima di servire.
Adesso ho capito perché. .non sei venuta!
Ma il dolcetto (ne ho preso solo la metà con tanta forza di volontà) era di una tale bontà che ti autorizzo ad assentarti più spesso. A domani. Bacioni
Ma che piacere il tuo commento Pina!!! Io invece avrei voluto venire al lavoro:)) Ci vediamo domani!!!