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La pagnotta innamorata

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Pangiallo

14 Dicembre 2014

Si avvicina il Natale, e quest’anno, oltre a pandoro e panettone ho voluto provare a preparare insieme a mio padre un dolce tipico delle feste natalizie romane: il pangiallo.

Il pangiallo è un dolce che ha la sua origine nella Roma Imperiale, era usanza di quei tempi distribuire questi dolci dal caldo colore dorato, durante la festa del solstizio d’inverno, in modo da favorire il ritorno del sole. Il tipico pangiallo romano ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli a causa dell’espansione dei confini territoriali e dell’incremento nella comunicazione tra le varie regioni italiane. Tradizionalmente il pangiallo veniva fatto con frutta secca, miele e cedro candito, cotto e rivestito con uno strato di pastella d’uovo.

Oggi ogni famiglia ha la sua ricetta del pangiallo romano, alla base di frutta secca e miele vengono aggiunte volta in volta cioccolata, fichi secchi, datteri, pinoli etc…questa che vi propongo qui è la ricetta della mia famiglia, tramandata a mio padre da mia nonna, e quest’anno da mio padre a me..mi auguro che il suo sapore e il suo odore vi portino in piena atmosfera natalizia, così come accade a me.

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PANGIALLO

Ingredienti (per 8-10 pangialli):

  • noci 500 gr
  • nocciole 500 gr
  • mandorle 500 gr
  • uvetta 500 gr
  • 1 kg miele
  • 1 bicchiere olio evo
  • 1 kg farina 00
  • 1 noce moscata (7 gr)
  • buccia grattugiata di un’arancia
  • buccia grattugiata di un limone 

Procedimento:

  • Il giorno prima mettere nel miele la buccia grattugiata dell’arancia e del limone.
  • Verificare che la frutta secca non abbia impurità (pezzi di buccia o piccioli nel caso dell’uvetta).
  • Mettere tutta la frutta secca in un contenitore molto grande e aggiungere la farina.
  • Mescolare la frutta con la farina fino a che tutta la frutta non risulterà completamente infarinata.
  • Scaldare il miele a bagnomaria per renderlo più fluido.
  • Aggiungere alla frutta secca il miele e l’olio evo e continuare a mescolare.
  • Quando il miele e l’olio evo risulteranno incorporati nel composto, trasferire il tutto sul piano del tavolo.
  • Cominciare ad impastare il tutto, all’inizio sembrerà che l’impasto sia “impazzito” perché la frutta secca non farà altro che rotolare per tutto il tavolo. Poi, piano piano, vi renderete conto che la frutta sarà sempre più dentro l’impasto e sempre meno in giro per il tavolo.
  • A questo punto dividete l’impasto in 8 parti e date loro una forma a cupola un pó schiacciata sulla sommità.
  • Ponete i pangialli su una teglia che avrete foderato con doppio strato di cartone e carta forno per evitare che si brucino sotto.
  • Coprite i pangialli con carta argentata e infornate a 160° forno ventilato per circa due ore, mettendo tutte e due le teglie nel forno contemporaneamente. Ogni mezz’ora dovrete scambiare le teglie (mettere sotto quella sopra e viceversa) e contemporaneamente girandole di 180°. Scoprite i dolci l’ultima mezz’ora (verificare la cottura perché ogni forno è diverso dall’altro, risultano cotti quando si formano delle piccole crepe sulla superficie e sono molto coloriti).
  • Una volta cotti, toglieteli dal forno e avvolgeteli strettamente con un tovagliolo e poi avvolgeteli tutti in una coperta per minimo 48 ore.
  • Trascorsi i due giorni, svolgete i pangialli e sono pronti per essere mangiati. SI conservano a lungo, noi abbiamo aperto recentemente quelli fatti lo scorso anno.

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in Dessert # arancia, farina 00, mandorle, miele, natale, nocciole, noce moscata, noci, olio evo, ricetta della tradizione, uvetta

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  1. I “biscottini” di Natale di papà | La pagnotta innamorata ha detto:
    28 Dicembre 2015 alle 16:26

    […] mia, sotto Natale, è sempre stata caratterizzata dalla produzione dei pangialli (qui la ricetta), la casa profumava di miele, arancia e limone e nella cottura gli olii essenziali della […]

    Rispondi

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